Recupero creativo

Torniamo indietro a Settembre 2021 quando cominciavamo a pensare al nome da dare alla nostra nuova attività. Questa è la prima idea e un bozzetto del logo. 

Avevamo già visto il locale più volte prima dell’estate che avevamo scoperto di passaggio in una delle nostre passeggiate serali. 

Era messo davvero male ma a noi andava bene così. 

Per noi era una tela bianca. Un frettoloso operaio era passato ad imbiancare qualunque cosa vi si trovasse davanti ma nulla poteva nascondere che il lavoro che avevamo davanti era davvero tanto.

A Novembre avevamo finalmente le chiavi. Cominciamo a smontare tutto il possibile e valutare quello che andava poi demolito. 

Avevamo un progetto abbastanza chiaro da realizzare e tutto sommato non siamo allontanati dalle nostre intenzioni iniziali. L’idea era quella di operare un recupero creativo ma anche di realizzare un progetto fresco e nuovo, cercando soluzioni originali, a basso costo e con il minore impatto possibile. Non dare nulla per scontato e allontanarci dai negozi senza anima e tutti uguali. 

Da ora scrivo al singolare. La faccenda di sistemare il locale diventa mia. Stefania ha tanto altro da fare per avviare l’attività. 

Cerco di realizzare tutto il possibile con le mie capacità e nel mio poco tempo libero. Ovviamente sconsiglio a tutti di fare lavori per i quali non si hanno le necessarie competenze e attrezzature. 

I tubi degli scarichi corrono esterni lungo le pareti. La colonna fecale è a vista per mostrare tutti i rimaneggiamenti subiti negli anni. L’impianto elettrico faccio come se non esistesse. Le porte del bagno e dello stanzino, il telaio della porta dell’antibagno che non c’è, strati di grandi pannellature che si erano aggiunte negli anni, i sanitari, il pavimento sovrapposto a quello originale e in parte mancante. Smonto tutto il possibile. La finestra del bagno ha solo un telo di plastica al posto del vetro e la tapparella è incastrata nella guida marcia. Porto tutto all’isola ecologica e conservo tutto quello che penso mi potrà servire. Realizzo un quadro elettrico provvisorio. Smonto anche l’impianto di allarme che recupererò poi grazie alle istruzioni fornite dalla casa costruttrice. Trovo in offerta un climatizzatore che rimarrà un bel po' nelle scatole nell’ingresso di casa. 

A fine Dicembre i locali sono già più liberi e possiamo tracciare i passaggi per gli impianti avendone già realizzato un progetto.



Mi lascio aiutare da un idraulico e da un abile e onesto mastro muratore che ha una ditta propria.

 

A fine Gennaio 2022 abbiamo tubazioni nuove e le canaline dell’impianto elettrico posate. 

Nel complesso non stravolgiamo nulla. Rimane l’ambiente principale che verrà adibito per la vendita, uno piccolo stanzino di servizio e un bagno con predisposto anti-bagno. La planimetria rimane invariata. Lascio anche una predisposizione per l’acqua nel locale più ampio. 

A Febbraio scegliamo pavimenti, rivestimenti e battiscopa. Spendiamo qualcosa in più del preventivato ma ne sarà valsa la pena. Abbiamo anche acquistato i sanitari e possiamo chiudere le tracce degli impianti. 

 

Ci consegneranno i pavimenti in ritardo. E’ già metà Marzo! Nell’attesa ho smontato la tapparella in legno che riuscirò a recuperare come anche l’infisso originale. Decidiamo di non smontare la predisposizione per la cappa. 


Ad Aprile pavimento e rivestimenti sono montati. Abbiamo lasciato una predisposizione per incassare un tappeto all’ingresso del negozio. Oggi c’è anche Stefania viene ad ammirare il pavimento nuovo. Per la prima volta dopo mesi di lavoro si vede qualcosa di bello. Ci rimane ancora tanto da fare e così decidiamo di coprire il pavimento con del cartone per evitare di danneggiarlo. Ora posso dedicarmi alla finitura delle pareti e a completare la revisione dell’impianto elettrico. Scegliamo il colore delle pareti che provo a realizzare con la madre-tinta. Stefania non è convinta del risultato ma alla fine l’aspetto delle pareti andrà bene anche a lei. A fine Aprile l’idraulico termina i montaggi compreso il climatizzatore. 

A Maggio ho dato l’intonaco fine su tutte le pareti e le pareti hanno un aspetto omogeneo.



Comincio a pensare a come realizzare l’impianto di illuminazione visitando un negozio di illuminotecnica a Torino per trovare ispirazione e chiedere consigli. Devo ancora recuperare la porta del bagno e non so come fare. Penso anche alla vetrina e all’insegna e nel frattempo l’idea del logo prende sempre più forma. 

A Giugno sto ultimando la tinteggiatura delle pareti di un arancio molto tenue. 

Riusciamo a scollare i vecchi adesivi dalla vetrina provando un po tutte le tecniche che ci consigliavano. Alla fine un raschietto specifico e tanta pazienza sono stati gli strumenti più utili. 

Ora che il logo è definitivo rimane da pensare all’insegna. Ci facciamo stampare un adesivo traslucido che vado poi a ritagliare e incollare sullo stesso pannello della vecchia insegna. 

Utilizzando il sapone riesco a posizionare tutto abbastanza bene. 

Sostituisco l’impianto di illuminazione della vecchia insegna con una striscia led gestibile da app che fino ad ora non ha perso un colpo. 

A Settembre abbiamo anche un router Wi-Fi 4G. A questo ho collegato prese smart, due plafoniere (per bagno e stanzino), un kit di sensori e rilevatori smart e infine un purificatore d’aria. Possiamo controllare molte cose in maniera automatica e anche da remoto anche se il funzionamento non ci è parso sempre affidabile. 

Anche il condizionatore è collegato alla rete e si può controllare da remoto. 

Rimonto la porta del bagno. Ho applicato un pannello in compensato sulla faccia esterna e sul vecchio telaio e ho verniciato il tutto. Per il fermo della porta utilizzo uno scrocco molto semplice da montare. 

Per la vetrina e la porta di ingresso mi sono limitato ad una pulizia accurata e alla verniciatura con una bella tonalità di verde che mi sono fatto preparare da un negozio specializzato. Anche la vetrina credo sia ancora quella montata in origine. 

Per l’illuminazione ho deciso di realizzare un impianto con cavi tessili a vista comandato dalle prese smart. Alla fine si è rivelata una soluzione versatile, poco invasiva, relativamente economica e dai bassi consumi. Non ci dispiace prendere un po le distanze dai soliti faretti presenti negli esercizi commerciali. Le lampade saranno auto-costruite e riprendono il carattere principale del nostro logo. 

I corpi illuminanti saranno 8 come risulta dai calcoli e saranno sufficienti per garantire l’illuminazione a metro quadro richiesta. 

C’è ancora da pensare all’arredamento del negozio e del retro. L’idea iniziale era di aprire a Aprile 2022. Siamo sul finire dell’anno e ci sono ancora tante cose da fare. Stefania pensa a tutto e io rimango concentrato su come portare avanti i lavori. 

Ho fatto ricorso agli insegnamenti dell’architetto Enzo Mari e in particolare il suo libro “autoprogettazione?”. A casa ne abbiamo da anni una copia di Edizioni Corraini

Già in fase di progetto avevo disegnato degli scaffali e un tavolo ispirati ai suoi progetti di auto-costruzione e ora non mi restava che realizzarli. 

I mobili già realizzati hanno un costo fuori portata e non ci davano la flessibilità e l’originalità che cerchiamo. 

Porto in loco una bel po di listelli di abete piallato 40x20 e strisce di compensato di pioppo da 10 mm e larghe 40. Me li ha forniti una ditta di Modena (gentili e pazienti). Per fare le lavorazioni compro una troncatrice e una levigatrice che collego ad un bidone per aspirare le polveri. 



Il montaggio previsto dall'architetto Mari deve avvenire preferibilmente con chiodi senza fare ricorso a viti e colla. Seguo diligentemente e apprezzo lo spirito dell’idea e anche l’ingegno del progetto che riesco a cogliere solo mentre lo realizzo. 

Manco a dirlo questa fase mi porta via tanto tempo ma mi appaga molto. Le strutture mi piacciono molto e i vicini sono sopravvissuti: a loro stesso dire un martello che batte senza fare rumore non esiste. 

Monto gli scaffali realizzati con nobilitato di abete mentre per i ripiani del bancone e del retro bancone ci concediamo il multistrato di betulla. Forse oggi non lo farei. Troppo costoso e inutilmente pesante. 

Tutti i ripiani sono tinteggiati con vernici all’acqua. 

Rimonto anche la finestra e la tapparella che mi hanno richiesto un lungo lavoro di carteggiatura e un successivo trattamento con un impregnante. Ho montato un pannello di vetro sintetico acquistato da un brico che si adattava alla scanalatura presente nel telaio. L’ho reso opaco con una pellicola che già avevo. Era veramente un peccato rinunciare ad un infisso alla tapparella in legno probabilmente montati in origine dal costruttore dello stabile. 

Nel retro ho sistemato un lavello in acciaio (comprato usato) con un miscelatore (trovato) il tutto fissato su due cavalletti Mittback di IKEA comprati usati e adattati al nuovo uso. In questo modo abbiamo una superficie di solo acciaio facile da tenere pulita. 

Sempre sul retro ho realizzato scaffalature in gran parte con materiale di recupero e una cassetta in legno per nascondere i contatori dell’acqua fredda e calda. 

Per contenere i detersivi sotto chiave ho modificato una scatola in plastica trasparente di IKEA che avevamo già. 

Ho rimontato l’impianto di allarme con le batterie nuove per i sensori, per la sirena esterna e per la centrale. 

Per i sensori dell’allarme non avevo più gli attacchi per le pareti. Li avevo ritrovati già smontati e buttati così alla rinfusa. Penso di realizzare uno snodo con i pezzi del Meccano. Per fortuna mio padre ne ha conservato tanti pezzi. 

Prima dell’apertura rimane ancora da realizzare l’illuminazione. 

Per i corpi illuminanti ho dovuto fare molte prove per arrivare alle giuste dimensioni e alla scelta dei materiali adatti all’idea che volevo realizzare. La realizzazione alla quale sono arrivato è questa: in un pezzo di tubo per realizzare gli impianti di scarico dell’acqua, terminato con il suo tappo, passa il cavo elettrico con un comune portalampade. Al tappo sono praticati dei fori a raggiera che ospitano spezzoni di cavo di acciaio verniciato. Un disco di gomma tiene centrato il filo all’interno del tubo nell’estremità superiore dello stesso. Il tubo è verniciato e l’effetto è carino da acceso (con una lampadina a basso consumo). 



Il cavo tessile è stato fissato al soffitto con delle rondelle in cui passano una fascette di nylon. Completo l’impianto con una lampada di emergenza. 

Tra le ultime cose prima dell’apertura mi rimane da tinteggiare la serranda e scoprire finalmente l’insegna.

 

Dopo l’apertura avvenuta poi a Febbraio 2023 ho realizzato altre cose. 

Per disporre meglio la merce ho realizzato dei ganci tagliando delle barre filettate da 1 m e fissandole alla base di un listello in legno poi avvitato sotto ai ripiani. Come terminazione per i ganci ho utilizzato un pezzo della Lego (particolare apprezzato dai bambini più attenti). 

Poi ho anche inserito nelle strutture un tondino di legno per impedire la caduta dei barattoli di vetro dai ripiani.

A completamento delle scaffalature ho anche affiancato dei pannelli forati Skadis di IKEA fissati ad una semplice struttura realizzata sempre con listelli 40x20.

La versatilità delle strutture pensate dall'architetto Mari ha reso possibile realizzare questi elementi aggiuntivi come anche la possibilità di nascondere e fare passare i cavi al loro interno e di fissare facilmente accessori come le camere di sorveglianza e i cartelli informativi. La lista di cose da realizzare e migliorare è ancora lunga…

 

Un giorno un bambino è entrato in negozio con la nonna e ha detto che il nostro era il negozio più bello di Modena e anche per noi è un pò così. Sicuramente è un negozio che può valere la pena visitare. 

Con le ditte e le persone citate nell’articolo non ho nessun tipo di rapporto. Ne ho riportato i nomi solo per conservarne un ricordo. Dopotutto questo è anche lo scopo di questo articolo. 

U.

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